Sempre più aziende comunicano l’uso di ozono nei loro processi: l’esempio dell’OP Ancona.
I prodotti che normalmente acquistiamo ci forniscono molte indicazioni su caratteristiche e processi che li vedono protagonisti. Dal “Non contiene X” al “Con aggiunta di Y” passando per “Proveniente direttamente da… Z”. Allo stesso modo, l’ozono si inserisce in questo contesto di indicazioni ad alto valore aggiunto, in termini di sicurezza e qualità. Le caratteristiche di questo gas, applicabile in diverse fasi della filiera, permettono al consumatore e a tutti gli stakeholder del comparto, di poter usufruire di un alleato in più per la corretta gestione e utilizzazione delle risorse agroalimentari.